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Abitare la mansarda in legno: idee e ispirazioni

“La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito.” 

Confucio

Quando si acquista una mansarda lo si fa spesso per vivere in uno spazio unico e inusuale, a contatto con il cielo. Spazio che diventa il luogo ideale per dormire, ospitare gli amici, lavorare, giocare, o semplicemente rilassarsi. Un sottotetto convertito in mansarda si presta a moltissimi usi, che si trasformano in progetti e trovano espressione concreta nelle realizzazioni firmate Albertani Corporates, che vanta comprovata conoscenza ed esperienza nel settore delle costruzioni in legno e capacità nel soddisfare gusti ed esigenze del cliente.

L’utilizzo di materiali naturali rappresenta una decisione intelligente che mira a salvaguardare la salute e la qualità della vita tra le nostre mura domestiche, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura che ci circonda. Oltre a essere sostenibili, si tratta di materiali che durano nel tempo e non passano mai di moda.

Ecco perché si prediligono mansarde con il tetto in legno. La sensazione che si ha quando si entra in una mansarda in legno è quella di essere abbracciati dalla stanza: i colori caldi di tetto, pareti e arredi evocano subito l’immagine di una casa in montagna. L’ambiente può essere più rustico, ma la sensazione di accoglienza è ugualmente assicurata, se si sceglie la stessa essenza di legno per tetto, pareti, pavimento e finestre. Oppure si può pensare un mix tra lo stile rustico e quello contemporaneo, combinando diversi tipi di legno, più chiaro per tetto, pareti e pavimento, ma più scuro per i mobili.

Il tetto in legno, soprattutto se utilizza vecchie travi restaurate, si sposa perfettamente con lo stile tipico delle case di montagna, ma è facilmente replicabile anche in città se si sceglie di mixare design e tradizione.

Se, invece, si vuole uno stile più simile a quello della baita di montagna, la soluzione può essere quella di installare una stufa o un camino, con dei mobili in legno naturale realizzati su misura, che si adattano alla parte più bassa dal tetto.

Ecco alcuni esempi di mansarde in legno, tutte italiane, dalle quali prendere spunto per ristrutturare o arredare la vostra.

 

Villa a Selva di Val Gardena by Perathoner Architects

La mansarda, aperta alla vista d’eccezione verso il massiccio del Sella, è il cuore della casa e punta sul dialogo continuo fra interno ed esterno.

La costruzione è stata realizzata secondo i criteri degli edifici a basso consumo energetico con certificazione Casa Clima Nature nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale dei materiali utilizzati.

 

Casa FL by Elisa Manelli, Bologna

Due elementi fondamentali definiscono l’identità dell’intervento: l’ottimizzazione dell’intero spazio del sottotetto non abitabile, con valorizzazione delle altezze ridotte, e l’inserimento di un’ampia vetrata che mette in comunicazione zona living e terrazza.

Particolare attenzione è stata rivolta agli arredi, disegnati su misura da maestranze artigiane per sfruttare le diverse altezze e pendenze della casa.

Dalla cucina al sistema di panche lavorate a pialla, al tavolo da pranzo in rovere massello, che ricorda un vecchio banco da lavoro da falegname, le superfici in legno dialogano con gli elementi laccati di colore bianco opaco, in un gioco di contrasti tra le finiture.

 

Sv house by Rocco Borromini, Albosaggia

Il progetto riguarda la realizzazione di una casa sui resti di un vecchio rustico. La struttura è composta da due muri in pietra portanti collegati da un solaio in cemento armato mentre il secondo solaio, il tetto e la facciata sono realizzati in legno. Nel complesso lo spazio è ridotto, ma questo, unito alla scelta dei materiali, ha contribuito a creare quella sensazione di “focolare domestico” di grande valore evocativo degli elementi tipici dell’architettura rurale.

 

Casa Fiera by Massimo Galeotti, Treviso

L’ampliamento dell’edificio, che completa la volumetria esistente, è stato rivestito in doghe di legno nelle pareti verticali e in falda per esaltarne la sua stereometria e per distinguere la porzione antica da quella originaria. Negli interni si è conservato quello che è stato possibile recuperare dalle vecchie travi e della vecchia struttura del tetto nascosta, ora riportata a vista.