Casa e manutenzione: Legno Vs Calcestruzzo. È vero che una casa in legno dura di meno?
Molti pensano che una casa in legno richieda più lavori di manutenzione di una normale abitazione in calcestruzzo o in muratura. La domanda è: legno o cemento armato? La risposta data da Renzo Piano, già qualche anno fa, la dice lunga:
“Meglio il legno. Che è un materiale leggero, flessibile, riciclabile, rinnovabile, sicuro. Si tagliano gli alberi per costruire quelle case temporanee e se ne piantano tre volte tanti. E quando, dopo quattro o cinque anni, si buttano giù le case, al loro posto si fa nascere un bosco e si ricicla il legno usato. Si lavora, insomma, sulla natura. Meglio dimenticarsi quel cemento armato che rende tutto meno elastico e più vulnerabile”.
Un edificio più leggero e più efficiente implica costi più bassi, minor materiale impiegato e bassissimi consumi di gestione dell’immobile.
Immaginiamo di mettere a confronto due edifici prefabbricati con uguali dimensioni e forma, uno in calcestruzzo armato ed uno in legno. Prendendo in esame la sola struttura e le partizioni, con analisi di tipo LCA (Life Cycle Assesment), che considerano l’intero ciclo di vita dell’edificio, le risorse impiegate durante le varie operazioni di produzione della materia prima, di trasporto e le fasi di cantiere, fino alla realizzazione finale dell’edificio, i valori di energia primaria impiegata (espressa in Joule equivalenti) per la realizzazione di ogni metro quadrato sono:
Calcestruzzo: 2,5 GJ/mq
Edificio con struttura in calcestruzzo armato, composta da travi e pilastri, partizioni orizzontali in latero-cemento e verticali in mattoni forati.
Legno: 1 GJ/mq
Edificio con struttura composta da fondazioni in calcestruzzo, travi e pilastri lignei prefabbricati, e tamponamenti orizzontali e verticali in pannelli prefabbricati lignei.
Oltre a consumare pochissima energia nelle fasi di produzione e posa in opera, il legno non rilascia emissioni, polveri o fibre nocive durante l’impiego e, a fine utilizzo, si smaltisce senza inquinare.
Non solo. Sapevate che l’impiego del legno in edilizia contribuisce ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera? Come evidenziato già dall’Unione Europea, nel Sesto Programma di Azione Ambientale, la capacità di assorbimento di CO2 da parte del legno non ha eguali. In un metro cubo di legno sono contenuti circa 900 kg di CO2. Costruire una casa ecologica a basso consumo energetico significa utilizzare circa 80 metri cubi di legno, pari a circa 72 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera, e questo per tutto l’arco di vita della casa.
Ma quanto dura una casa in legno, rispetto a quelle tradizionali?
Oggi gli edifici in legno sono costituiti da pareti stratificate che proteggono il legno strutturale da ogni tipo di sollecitazione esterna (acqua, umidità, sole ed agenti biotici). Una casa ben progettata e ben costruita, sottoposta negli anni agli interventi di manutenzione classici che ogni edificio richiede, potrà mantenersi intatta per una vita, né più né meno di una casa in muratura. Ben oltre le aspettative del proprietario.
Le differenze reali risiedono semplicemente nella diversa composizione delle pareti esterne che, come sappiamo, sono protette da uno spesso isolamento a cappotto intonacato e non presentano parti in legno a vista.
La casa in legno non ha problemi di umidità o di fastidiose infiltrazioni che costringono i proprietari a intervenire continuamente sull’immobile, sia internamente che esternamente. I numerosi trattamenti a cui gli elementi in legno vengono sottoposti, prima dell’assemblaggio, sono tali da rendere il materiale resistente al fuoco, all’usura, all’umidità e all’attacco dei parassiti, riducendo al minimo la manutenzione che il proprietario di una casa in legno affronterà nel corso degli anni. Di gran lunga inferiori a quelli di cemento armato e laterizio. Senza necessità di interventi di ristrutturazione di alcun tipo.
Una casa costruita a regola d’arte, con un’attenzione ad elementi come il passaggio dell’aria, le impermeabilizzazioni di copertura e contro terra, i ponti termici, già in fase di progettazione, farà sì che la prima manutenzione avvenga dopo 20 anni.
In Italia l’edilizia in legno ha registrato una crescita costante, confermando l’avvenuto cambiamento di mentalità nei confronti di una tipologia costruttiva ecologica, sicura e in grado di garantire significativi vantaggi economici in termini di risparmio energetico (circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali).
Basti pensare ai dati emersi dal “Rapporto Case ed Edifici in Legno 2015” dedicato al mercato italiano, redatto dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi.
La ricerca registra oltre 3.000 edifici costruiti in Italia nel 2014 (90% residenziale), un fatturato complessivo di 658 milioni di euro, in legno 6 abitazioni nuove su 100, il 51% degli edifici consegnati “chiavi in mano”.
Il Trentino Alto Adige detiene il primato per numero di aziende costruttrici (49), seguito da Lombardia (42) e Veneto (35).
Cariche di soddisfazione le stesse parole del presidente di Assolegno, Emanuele Orsini, in riferimento al fenomeno Expo2015: “Oggi gli edifici in legno non sono più una nicchia bensì un segmento di mercato. Le imprese italiane hanno un patrimonio di eccellenza tutto da valorizzare, basti pensare alle strutture di Expo 2015, dove il legno ha giocato un ruolo fondamentale: il legno ha garantito ottime tempistiche di realizzazione e ha permesso la costruzione di edifici che non moriranno, come “infinita” è la vita di questo materiale naturale e sostenibile per eccellenza”.
Se quando si acquista un’automobile ci si informa su prestazioni, consumi e comfort, perché non farlo anche per la casa? L’uso di una tecnologia costruttiva per la realizzazione di case in legno, che impieghi materiali di origine naturale, certificati ad emissioni zero, come quelle proposte da Albertani Corporates, ha tutte le condizioni per rispondere al desiderio di ‘costruirsi la casa da soli’, vivere il ‘respiro’ del legno e il contatto con la natura.
Il legno non è soltanto il materiale adatto per ogni clima, ma rappresenta un valore, una tradizione, un risparmio, una libertà.
Valentina Ieva