Case prefabbricate in legno poco sicure e solide? Falso!
“Se non vedo, non credo”. Sebbene ci siano dati rivelatori di una graduale inversione di tendenza, quando si parla di costruzioni prefabbricate in legno e in modo particolare del paradigma della solidità o sicurezza statica, gli italiani, affezionati più ai pregiudizi che alle evidenze scientifiche, si comportano come San Tommaso. È ancora diffusa, infatti, la percezione per la quale le costruzioni in legno e quelle realizzate secondo la metodologia della prefabbricazione, davanti a fenomeni quali i terremoti o gli incendi, anche per il ridotto spessore delle pareti, non siano affidabili come lo sarebbero le costruzioni in muratura.
Questo, però, è appunto un pregiudizio che sarà sciolto nel tempo, auspicabilmente, con la crescente trasmissione tra imprenditori e progettisti del sapere tecnico e pratico, sempre più consolidato. Come ricorderanno i lettori più attenti di questo blog, proprio sulla performabilità delle costruzioni prefabbricate in legno coinvolte in esperienze critiche quali incendi e terremoti, abbiamo già dedicato degli opportuni e specifici approfondimenti. Si ricorda brevemente, dunque, che nel primo caso, per la sua bassa conducibilità termica e per il suo indice di carbonatazione, il legno si comporta meglio dell’acciaio (che collassa più rapidamente); mentre nel secondo il legno – per la proprietà meccanica e fisica di essere un materiale leggero e flessibile, elastico e dinamico – agisce meglio delle soluzioni in muratura.
Sono in legno, del resto, le oltre 200 casette in legno già consegnate nell’ultimo semestre a Norcia e analogamente si interverrà anche negli altri territori colpiti dal sisma del 24 agosto dello scorso anno. Nella necessità di dover approfondire il tema della solidità, occorre evidenziare, per chiarirla, una dicotomia linguistica tra le cosiddette “casette” e le “case”. Queste costruzioni, impropriamente chiamate anche chalet, sono moduli abitativi dall’architettura semplice progettati e realizzati con tempi di costruzione estremamente rapidi per rispondere a situazioni emergenziali come quella in corso nel Centro Italia. Non hanno alcuna temporaneità, invece, le case in legno. Per quanto con la prefabbricazione la cantierizzazione sia notevolmente ridotta e vada declinata come fase di assemblaggio e di montaggio, soprattutto se sostenute da una notevole qualità della progettazione, simili architetture – personalizzabili sulla base delle esigenze della committenza – garantiscono un ottimo comfort abitativo e permettono di raggiungere un’elevata efficienza energetica.
Le casette in legno adottano, prevalentemente, legno massello per le parti strutturali, con isolanti in polistirolo o polistirene e con pareti in cartongesso. Una casa in legno prefabbricata utilizza per le parti strutturali legno lamellare di qualità certificata con materiali isolanti completamente naturali.
Negli ultimi anni, nonostante le difficoltà della filiera dell’edilizia di lasciarsi alle spalle l’eredità di una crisi strutturale profonda, le soluzioni in legno lamellare o xlam hanno avuto una notevole affermazione non solo perché capaci di fornire confortanti prestazioni termo-acustiche, ma anche perché, probabilmente, per quanto detto in apertura, sono anche visivamente rassicuranti. Apparentemente più leggere, le pareti in telaio hanno il medesimo vantaggio di garantire un alto comfort domestico, con la possibilità che, oltre al cappotto esterno, anche tra i vuoti dei montanti possono essere inseriti i materiali isolanti per valori termici-energetici estremamente spinti. I pannelli isolanti, in dettaglio, dovranno essere ad alta densità, in fibra di legno o lana di roccia, per aumentare la massa termica e la capacità di sfasare l’onda di calore in regime estivo.
Giuseppe Milano