Tra le questioni che più spesso vengono ben evidenziate quando si parla di case in legno, vi sono quelle relative al prezzo. Quanto costano? Sono davvero economicamente più convenienti di quelle tradizionali? Quali sono i fattori che maggiormente incidono sul prezzo?
Ovviamente si tratta di argomenti ai quali è molto difficile o forse impossibile fornire una risposta univoca e che sia valida in maniera generalizzata. Infatti, come abbiamo già più volte sottolineato all’interno di questo blog, ogni casa, ogni edificio, ogni progetto ha una sua storia, un suo percorso, delle caratteristiche specifiche e delle problematiche che lo rendono unico: ci saranno, certo, aspetti comuni e questioni ricorrenti, ma il risultato finale sarà sempre e necessariamente diverso.
Con il post di oggi, vogliamo tuttavia provare a disegnare un quadro dei fattori in gioco nella determinazione del prezzo di una casa in legno, procedendo in ordine cronologico secondo le fasi del progetto.
#1 – Costi preliminari: l’acquisto del terreno e la burocrazia
Volendo costruire ex novo la nostra abitazione, sarà necessario, innanzitutto, disporre del terreno su cui realizzarla e di tutte le autorizzazioni necessarie. Questi passaggi preliminari, di cui ci siamo già occupati in questo post, sono sempre validi qualunque siano la tipologia, la tecnica costruttiva ed i materiali che sceglieremo.
Quindi, in ogni caso dovremo per prima cosa procurarci un terreno le cui dimensioni e caratteristiche consentano la realizzazione di abitazioni e, in secondo luogo, assolvere a tutti gli adempimenti che la burocrazia prescrive:
- Un progetto approvato ed il relativo titolo abitativo rilasciato dall’Amministrazione locale e da tutti gli altri eventuali enti che, per diversi motivi, hanno potere giurisdizionale sull’area in oggetto o sulle caratteristiche dell’edificio da realizzare (Regioni, Soprintendenze, Asur, Vigili del Fuoco, ecc.);
- La disponibilità di uno o più tecnici incaricati della redazione e della esecuzione del progetto, dello svolgimento degli studi, delle ricerche e delle attività finalizzati (in funzione del progetto) al rilascio dei permessi, come la relazione geologica, il rilievo, l’accatastamento e le pratiche catastale, la certificazione acustica ed energetica, il collaudo, il coordinamento e la verifica degli adempimenti relativi alla sicurezza;
- Il pagamento degli oneri di urbanizzazione e dei diritti di segreteria: il rilascio del permesso di costruire è vincolato al pagamento da parte del committente di quote definite in percentuale dai regolamenti locali e destinate a coprire gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria (infrastrutture e reti che servono l’area), il contributo sul costo di costruzione e i diritti di segreteria relativi al tipo di pratica. Si tratta di costi (soprattutto gli oneri di urbanizzazione ed il contributo sul costo di costruzione) che, in certi casi, possono avere un’incidenza molto alta.
Tali costi che, in maniera informale, abbiamo chiamato costi preliminari, pesano alla stessa identica maniera sia sulle tasche di chi sceglie una casa in legno, sia su quelle di chi, al contrario preferisce avvalersi delle tecniche tradizionali.
#2 – Costi di costruzione
Entrando un po’ più nel vivo e nel concreto delle fasi realizzative di una casa in legno e dei relativi costi, il primo vero e proprio passo della costruzione è quello che riguarda le fondazioni, l’unica componente realizzata in cemento armato secondo le tecniche tradizionali. Fin qui nessuna differenza tra le abitazioni in legno e tutte le altre, verrebbe da dire. Ma non è così: infatti in realtà è sotto questo aspetto che risiede il primo, grande vantaggio economico che la scelta di una casa in legno porta con sé, dal momento che questa, una volta finita, risulterà notevolmente più leggera e, di conseguenza, meno gravosa per le strutture destinate a sostenerla. Le fondazioni che una casa in legno richiede risulteranno quindi più semplici (solitamente si tratta di platee), meno massicce e, soprattutto, più economiche.
In cemento armato vengono realizzati anche eventuali piani interrati o seminterrati (vani cantina o autorimesse), mentre sono in legno i piani fuori terra: i solai, le pareti esterne ed interne e la copertura vengono progettati e definiti con precisione millimetrica, prefabbricati all’interno degli stabilimenti, grazie all’impiego di macchinari a controllo numerico, ed arrivano in cantiere pronti per essere assemblati.
La prefabbricazione consente di ottenere un duplice vantaggio dal punto di vista economico. Innanzitutto viene praticamente annullato il rischio di imprevisti o errori che, nelle costruzioni tradizionali possono produrre ritardi o rallentamenti dei lavori anche piuttosto consistenti e il relativo aumento dei costi: tutte le componenti, i nodi, le connessioni ed i particolari costruttivi devono infatti, necessariamente, essere computati e progettati in fase preliminare. In secondo luogo (ma non meno importante) la prefabbricazione consente la drastica riduzione della durata del cantiere, con tutto il risparmio che ne consegue: manodopera, oneri e noleggio di macchinari e ponteggi, eventuali costi per l’occupazione del suolo. A titolo esemplificativo basti pensare che se la costruzione ex novo di una casa tradizionale richiede, in media, tempi che vanno dai 12 ai 24 mesi circa, per una prefabbricata in legno ne basteranno meno di 6!
#3 – Il risparmio sul lungo periodo
Terzo capitolo di questa nostra analisi non può non essere che quello relativo ai benefici che la scelta di una casa in legno apporta sul lungo periodo sia al nostro portafogli sia al nostro benessere fisico: l’impiego di questo materiale consente infatti di massimizzare l’efficienza energetica dell’edificio, di minimizzare la dispersione del calore tra interno ed esterno e, quindi, di ottenere un notevole risparmio sulle bollette del riscaldamento. Inoltre, essendo igroscopico, il legno previene il verificarsi dei fenomeni legati alla presenza di umidità e garantisce le condizioni da cui deriva l’ottimale comfort interno.
Elena Ottavi