1. Le costruzioni in legno favoriscono la deforestazione dei boschi?
No. L’alienazione dei boschi è generato da due modus comportandi di origine antropica: da un lato l’insostenibile o illegale gestione delle foreste, dall’altro l’inquinamento atmosferico. Nel primo caso rientra sia la conversione ad uso agricolo o urbano delle superfici boschive, sia il taglio illegale o gli incendi, per lo più dolosi; nel secondo sono da considerare gli effetti dell’inquinamento provocato dalle attività umane nelle aree urbane e industriali (si pensi ai gas serra). Non rientrando in alcuna categoria, pertanto, l’architettura in legno non contribuisce alla deforestazione. Anzi, al contrario, favorisce lo sviluppo del patrimonio forestale.
2. La casa in legno è adatta solo ai climi e alle temperature più rigide?
No. Le costruzioni in legno possono essere realizzate a qualsiasi latitudine. Il successo, da oltre un ventennio, delle costruzioni in legno nei paesi del nord Europa o nelle regioni settentrionali italiane non deve trarre in inganno. Con una corretta progettazione integrata – che preveda, per esempio, sistemi di schermatura o altri dispositivi per gestire naturalmente le temperature estive più alte – questa tipologia edilizia, infatti, può diffondersi, e si sta già diffondendo, anche nel Mezzogiorno.
3. Con una casa in legno si hanno problemi di inquinamento indoor?
Con l’espressione “inquinamento indoor” definiamo “la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna”. Sono “indoor” non solo le abitazioni, ma anche gli uffici pubblici e privati, le strutture comunitarie, i locali destinati ad attività ricreative e sociali, i mezzi di trasporto pubblici e privati. Trascorriamo mediamente non meno dell’80% della giornata in ambienti chiusi e siamo, quindi, maggiormente esposti agli agenti cancerogeni che rischiano di incidere sulla qualità della nostra vita. Essendo un materiale naturale e non di origine chimica, il legno, pertanto, avendo una sua “respirabilità” resiste e reagisce meglio alla tossicità di vernici, pitture o materiali in pvc che possono liberare fibre nell’atmosfera.
4. Come si comporta il legno in caso di incendio?
Tendenzialmente bene, contro ogni luogo comune. E, indubbiamente, meglio dell’acciaio e del calcestruzzo. Per il fenomeno della carbonatazione, infatti, solo quando la temperatura di combustione supera i 240°C inizia un processo di carbonizzazione dello strato più esterno che protegge quello più interno con la sezione resistente che non si riduce se non in tempi lunghi. Significa, quindi, che il collasso delle strutture in legno per incendi – la cui causa principale non è mai la struttura, ma gli elettrodomestici o i tendaggi e le stoffe in genere – è una probabilità remota.
5. Come si comporta il legno in presenza di umidità?
Più del fuoco, il vero “nemico” del legno è, potenzialmente, l’acqua: quando ristagna manifestandosi nelle diverse forme di umidità oggi diagnosticabili in un ambiente confinato (da infiltrazione, da risalita, da costruzione e da condensa), infatti, il disagio o degrado provocato non è solo estetico, ma anche “climatico”: ossia la casa può perdere gradualmente il suo livello ottimale di comfort. Esistono, tuttavia, alcune soluzioni: l’ideale sarebbe la previsione, sin dalla progettazione, di materiali e tecnologie sfavorenti questo fenomeno; in costruzioni già esistenti, invece, diventa indispensabile la manutenzione e la portata di ventilazione trasversale per favorire la migliore salubrità possibile delle abitazioni.
6. Come si comporta il legno in caso di terremoto?
A differenza delle strutture in muratura o in cemento armato, le strutture in legno – da preferire per la loro flessibilità, elasticità e capacità di gestione delle oscillazioni dinamiche orizzontali dei terremoti – si integrano bene con i dispositivi impiegabili per la prevenzione: si possono, quindi, considerare tanto soluzioni per l’irrigidimento attraverso dei sistemi controventati o sistemi di consolidamento di travi e solai; quanto i dissipatori di energia o i giunti strutturali.
7. Quale la durabilità e come si organizza la manutenzione di una casa in legno?
Sgretolando un altro pernicioso luogo comune, possiamo asserire che, ove una costruzione in legno venga realizzata a regola d’arte e con materiali di alta qualità certificati, essa potrebbe vivere per almeno 40 anni e per almeno 20 anni potrebbe non necessitare di interventi di manutenzione straordinaria.
8. Anche per ottenere un beneficio energetico, posso usare il legno per realizzare nella mia abitazione una sopraelevazione?
Assolutamente. Anzi, ad oggi, l’unica modalità per saldare la dimensione della sostenibilità economica con quella ecologica, in caso di sopraelevazione, è proprio di ricorrere al legno che, risultando più leggero dell’acciaio, risponde meglio ai dettami statici e sismici, oltre che estetici. Ancor più quando l’intervento è realizzato in un condominio. In ogni caso, tuttavia, una sopraelevazione che preveda anche una copertura lignea, se progettata e realizzata correttamente, produce anche un beneficio in termini di efficienza energetica perché coibenta meglio l’involucro domestico.
9. Quali i bonus e le agevolazioni fiscali per una costruzione in legno?
A partire dal 2012, in Italia si è cominciato a riconoscere e a concedere agevolazioni fiscali per alcuni tipi di interventi edilizi, a determinate condizioni ed entro archi di tempo limitati. L’ultimo aggiornamento, relativo alla legge di stabilità 2016, ha sancito il rinnovo per un altro anno della detrazione fiscale del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia e del 65% per quelli di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici. Dal 1° gennaio 2017, le detrazioni relative agli interventi di ristrutturazione torneranno entro le misure ordinarie del 36%, con limite massimo di spesa di 48.000 €.
10. Perché costruire, quindi, una casa prefabbricata in legno? Quali i vantaggi di questa modalità costruttiva e di questo materiale rispetto ad altri?
Le costruzioni prefabbricate hanno il vantaggio dell’economicità (si può risparmiare fino al 90% per i costi energetici), della rapidità e della qualità d’esecuzione con alcuni elementi fondamentali come pareti e solai realizzati negli stabilimenti industriali e poi soltanto assemblati in cantiere. Oltre ad una buona performance in caso di incendi e terremoti, inoltre, come già diffusamente raccontato negli articoli precedenti inseriti in questo blog, il legno è capace di assicurare, pure con piccoli spessori, alte ed ottime proprietà di isolamento termo-acustico sia nel periodo invernale sia nel periodo estivo.