Durata e manutenzione di una casa in legno
“Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”
Nel pensare al crescente successo delle costruzioni prefabbricate in legno registrato in questi ultimi mesi, affiora sulla superficie della memoria questo vecchio adagio popolare di Lazo Tzu. Le costruzioni prefabbricate in legno, infatti, nonostante la forte crescita sia a seguito degli ultimi terremoti sia per una sempre più larga consapevolezza sui diversi benefici di questo materiale naturale e rinnovabile, subiscono ancora grandi pregiudizi sotto molti aspetti, come nel caso della manutenzione.
E nel tempo delle post-verità o menzogne che circolano copiosamente sui social network, è sufficiente un blog o una brochure nella quale sono espresse le criticità per la gestione di un edificio ligneo per far diventare subito inaffidabile tutta l’architettura lignea. Da alcune interpretazioni non validate scientificamente, pertanto, ci permettiamo di prendere, rispettosamente, le distanze. Dall’analisi delle migliori pratiche ed esperienze italiane ed internazionali, gli articoli pubblicati in questo ed altri blog rivelano di una nuova “primavera” dell’architettura proprio per la riscoperta del legno come materiale da costruzione e raccontano come esso sia conveniente non soltanto ambientalmente, ma anche economicamente.
Il legno, proprio per le sue numerose proprietà fisiche-chimiche-meccaniche – per le quali, per esempio, resiste meglio degli altri materiali da costruzione al fuoco e garantisce più alte prestazioni di isolamento termo – acustico per un comfort abitativo notevole – si presta ad una manutenzione ordinaria più semplice e più immediata. È prioritario sottolineare, tuttavia, che nessuna manutenzione porterà benefici alla nostra abitazione se la costruzione non sarà stata realizzata a regola d’arte e con materiali di alta qualità certificati. È indispensabile, quindi, che sia la progettazione che la costruzione siano curate da tecnici e ditte altamente qualificate, come Albertani Corporates, per un risultato esteticamente apprezzabile, duraturo e sostenibile. Ove questo avvenisse, infatti, otterremmo un primo, straordinario, riconoscimento: la nostra casa, per almeno 20 anni, potrebbe non necessitare di interventi di manutenzione straordinaria. Questo “periodo di garanzia” è elevato, in alcuni casi, addirittura fino a 30 anni, a conferma di quanto, con l’innovazione tecnologica che ha qualificato e ottimizzato i processi industriali, le costruzioni prefabbricate in legno siano oggi soluzioni affidabili e credibili.
Ma cosa si intende per manutenzione straordinaria e in cosa differisce da quella ordinaria? La risoluzione di questo enigma è nell’art. 3 del “nuovo” D. P.R. 380/2001, ossia nel Testo Unico dell’Edilizia aggiornato all’11 dicembre 2016 nel quale con “interventi di manutenzione ordinaria“, definiamo “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”; mentre con “interventi di manutenzione straordinaria“, ci riferiamo “alle opere e alle modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’ uso”.
Quali sono e sarebbero, conseguentemente, i rischi per la nostra casa in assenza di una corretta manutenzione ordinaria da parte dell’utente? I pericoli sono variabili e dipendono dall’eventuale livello di degrado raggiunto. Nella consapevolezza che il principale “nemico” del legno è l’umidità, occorrerà, all’occorrenza, intervenire con vernici naturali e/o con una maggiore ventilazione naturale al fine di restituire la giusta salubrità agli ambienti interni della nostra abitazione.
In generale, quindi, si dovrà prestare attenzione alla “gestione dell’acqua” per evitare, nel tempo, spiacevoli inconvenienti e, a tal proposito, l’utente – anche raccogliendo gli utili suggerimenti oggi contenuti nei “libri della manutenzione” messi a disposizione dalle aziende costruttrici – dovrà monitorare il comportamento degli impianti e il funzionamento degli infissi.
In questo modo, il nostro alloggio in legno sarà ancor più economicamente conveniente e viverlo sarà ancora più piacevole per l’alto livello di comfort che sapremo garantirci.
Giuseppe Milano