“El Amor de Chile”, il padiglione cileno formato da uno scheletro di legno lamellare incrociato e quasi sospeso a mezz’aria; l’immensa pannocchia di mais progettata dall’archistar Francisco Lopez Guerra per il Messico; il “giardino degli aranci” proposto dalla Spagna o quello “pensile” progettato dall’Irlanda: sono queste le grandi opere che hanno sfidato fino all’ultimo minuto la capacità organizzativa, logistica e professionale dei nostri tecnici, impegnati in questi mesi nel raggiungimento di uno degli obiettivi più ambiziosi… fare in modo che tutto sia pronto per la fatidica data di inaugurazione di Expo2015, il primo maggio. Noi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, confidiamo che anche le aziende che dovranno completare gli allestimenti riescano ad arrivare puntuali :)
L’opera più consistente è rappresentata dal padiglione del Cile, che con i suoi 800 cubi di legno rappresenta il più grande intervento in legno lamellare dell’Esposizione di Milano, disegnato dall’architetto Cristiàn Undurraga. Una struttura leggera, ariosa, pronta ad accogliere l’avvincente viaggio attraverso la tradizione gastronomica (al piano terra), l’agricoltura, le valli e i mari (al piano superiore) della nazione andina.
Albertani Corporates per l’ambiente
Tutte le strutture in legno fornite da Albertani Corporates S.p.A. saranno riutilizzabili. Una volta terminato Expo2015 l’azienda smonterà e confezionerà il legno lamellare in appositi pacchi trasportabili e pronti per un futuro riutilizzo.