“La casa è il nostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte, e non è senza sogni” scriveva il poeta e filosofo Kahlil Gibran più di cento anni fa.
Perché è vero, la casa siamo noi, oggi come allora. La casa è natura, è umanità, è l’abbraccio del ritorno, di quando sai che, finalmente, è tutto apposto.
Le nostre case sono calore ed energia e lo stesso siamo noi, di questo ci nutriamo ed è di questo che abbiamo bisogno per vivere bene.
Questo siamo, ma a volte non ce ne rendiamo conto e allora capita di perdersi in complesse, e quindi inevitabilmente inconcludenti, ricerche del benessere.
Ricerche che ci portano a sfidare la nostra natura – non sempre consciamente - un po’ perché in fondo tutti odiamo, in modo più o meno intenso, noi stessi e un po’ perché ci piace dimostrare di avere in mano il pennello della nostra esistenza.
Ci piace pensare di poter plasmare noi ed il nostro contorno come più desideriamo.
Forse è per questo che tutti abbiamo pensato, almeno una volta nella vita, di andarcene via lontano, per misurarci in nuove sfide, in primis quella contro noi stessi.
Una volta dimostrato di potercela fare, però, una volta dimostrato che sì, si può vivere diversamente dal destino che sembrava esserci stato imposto per natura, allora capita spesso di avere voglia di tornare indietro, con la consapevolezza che fare di noi ciò che vogliamo è possibile, ma le certezze della nostra casa e del suo caldo abbraccio non le troveremo altrove.
Abbiamo dimostrato di avere potere sulla nostra vita e, allo stesso modo, sull’ambiente che ci circonda. Abbiamo dimostrato che stravolgere la nostra natura, così come la terra sulla quale viviamo si può e, tutto sommato, ci è sembrato di non starci poi neanche così male nel mondo che ci siamo creati.
Ce l’abbiamo messa tutta e ce l’abbiamo fatta, senza preoccuparci del momento in cui avremmo avuto voglia di tornare a casa, perché non lo immaginavamo nemmeno che quel giorno sarebbe arrivato. Perché quando parti non lo sai che un giorno, prima o poi, avrai voglia di tornare, non lo sai che se non torni finisce che ti perdi.
Non lo sapevamo che un giorno ci sarebbe capitato di fermarci, di guardarci dentro ed intorno, e di non riconoscere più nulla. Non sapevamo che ci saremmo ritrovati immersi in un mondo per niente rassicurante nella sua artificiale perfezione.
Non lo sapevamo che una cosa sarebbe invece potuta accadere: di guardarsi intorno e riconoscersi a casa.
E un’altra cosa può succedere ancora: di sentirsi abbracciati dal Mondo, in casa nostra.