"Se si vuole contribuire al benessere del mondo, bisogna cominciare dalla propria casa".
Non l’avrebbe, forse, mai detto, Mahatma Gandi. Ma questo suo aforisma, all’alba del terzo millennio segnato da una crisi economica non ancora superata e una crisi ecologica sempre più acuta, ha oggi una ancor più grande attualità e contemporaneità se consideriamo la quantità di anidride carbonica immessa in atmosfera a causa delle attività antropiche con il segmento dell’edilizia, insieme a quello delle infrastrutture, tra i più energivori e tra i principali corresponsabili dei cambiamenti climatici. In questo scenario in continua evoluzione, nel quale, anche per le mutevoli istanze sociali, stanno subendo una profonda rivisitazione anche culturale tutti i fondamentali paradigmi tecnici, già da alcuni anni si sta affermando il modello della costruzione per prefabbricazione.
Originariamente previsto e utilizzato per le architetture industriali, oggi questo sistema sta trovando un impiego crescente anche per le architetture residenziali. Con il legno, in modo particolare, a guidare questa “rivoluzione copernicana” e a sfatare, inoltre, molti luoghi comuni sulla sua performabilità. Se, infatti, le costruzioni prefabbricate, per definizione, hanno il vantaggio dell’economicità (si può risparmiare fino al 90% per i costi energetici), della rapidità e della qualità d’esecuzione con alcuni elementi fondamentali come pareti e solai realizzati negli stabilimenti industriali e poi soltanto assemblati in cantiere, a differenza delle ipotesi in cemento o in acciaio, la prefabbricazione in legno ha numerosissimi vantaggi.
Vediamoli in dettaglio: il legno è un materiale naturale, rinnovabile e riciclabile dopo il suo ciclo di vita, a differenza del cemento; il legno è capace di assicurare, pure con piccoli spessori, alte ed ottime proprietà di isolamento termo-acustico sia nel periodo invernale sia nel periodo estivo (per esempio con un isolante a fibra di legno ad alta densità o un “cappotto” ben installato che riduca al massimo i punti di discontinuità): con una buona progettazione che preveda sia la ventilazione trasversale sia l’esposizione a sud degli ambienti della cucina e del soggiorno con infissi altamente performanti, del resto, le proprietà di isolamento sarebbero esaltate; il legno, inoltre, disinnescando alcuni pregiudizi culturali anche per l’ausilio della tecnologia lamellare, oggi è resistente all’azione sismica e a quella degli incendi, reagendo meglio dell’acciaio e del cemento. A questo proposito, occorre ricordare che la velocità di carbonizzazione del legno è pari a solo 0,7mm al minuto e lo strato di carbone funge da protezione al fuoco per lo strato esterno, garantendo la portata dell’edificio per alcune ore, ossia per un tempo sufficiente per allontanarsi in sicurezza dalla costruzione; a differenza, invece, dell’acciaio che in presenza di alte temperature cede e fa collassare la struttura molto rapidamente.
Per il suo carattere elastico e per le sue proprietà meccaniche, poi, il legno – e il legno lamellare in particolare – reagisce meglio degli altri materiali all’azione sismica poiché l’energia indotta dal sisma è assorbita meglio dalla struttura lignea che presenta una maggiore deformabilità. La prefabbricazione, quindi, per quanto detto finora, assicura costruzioni sia ecologiche sia economiche, ma è opportuno, per una conoscenza più approfondita, individuare due diverse modalità di costruzione: il sistema con pareti a telaio e il sistema con pareti in Xlam. Il sistema costruttivo a telaio, anche detto “platform frame”, è tra i più noti al mondo per la realizzazione di edifici e verte sulla formazione di una intelaiatura autoportante composta da pilastrini in legno lamellare che viene ancorata attraverso tirafondi in acciaio ad una fondazione in calcestruzzo armato originando una struttura “scatolare” indipendente piano per piano. Il vantaggio delle pareti a telaio è che l’isolante è posto all’interno tra i montanti e questo comporta una riduzione sensibile dello spessore della parete finita e un aumento della superficie utile calpestabile.
Il sistema costruttivo in Xlam, invece, deve prevedere, prima di tutto, una buona progettazione poiché per la sua compatta e notevole rigidità diventerebbe difficile (ed oneroso) comportare modifiche in cantiere. Questa rigidità, tuttavia, soprattutto in caso di azione sismica, conferisce alla struttura una buona resistenza. Le pareti in Xlam, inoltre, presentano per l’isolamento termo-acustico il sistema del “cappotto” e, come le pareti a telaio, permettono di realizzare finiture esterne ed interne che risulteranno come una muratura.
Nonostante queste innovazioni, tuttavia, probabilmente per un fattore culturale, le costruzioni in muratura nel nostro Paese restano ancora largamente diffuse. Con molte aziende che stanno investendo in questo materiale per renderlo più competitivo e più versatile nei suoi usi, per fornire agli operatori del settore un materiale capace di realizzare architetture flessibili e dinamiche. La prefabbricazione, infine, è possibile, come si diceva, anche con l’acciaio. Le costruzioni in acciaio, altamente tecnologiche, conferiscono una grande sicurezza in caso di azioni sismiche e, per le realizzazioni più eclettiche, possono descrivere il tratto creativo ed elegante del progettista, sebbene ha la criticità del suo comportamento in caso d’incendio.
Concludendo, quindi, non si potrà dire, a priori, qual è la soluzione migliore, dovendo essere analizzate tanto le esigenze personali del cliente, opportunamente suggerito da un progettista competente, quanto il contesto socio-ambientale, ma è indubbio che rispetto ai sistemi tradizionali in cemento-laterizio e in acciaio, la prefabbricazione in legno, come si è visto, oggi offra moltissimi vantaggi economici-ecologici. Con questa soluzione che, ancor più oggi che da ciascuno sono richiesti comportamenti corresponsabili per salvaguardare la biosfera, rispetta l’invito gandhiano a proteggere e a valorizzare il mondo che viviamo.
Autore: Giuseppe Milano, Ingegnere edile - Architetto