ALBERTANI CORPORATES IMPEGNATA NELLA RIQUALIFICAZIONE FIRMATA RENZO PIANO DELL’AREA EX MICHELIN A TRENTO
Il progetto sfrutta le peculiarità del luogo, nel rispetto delle sue caratteristiche naturali e paesaggistiche. L’intervento si presta, data la sua estensione e le quantità di costruito in gioco, ad un approccio che lo inserisca in armonia con l’ambiente circostante.
Per questo motivo è previsto un sistema energetico centralizzato per ottimizzare le risorse e ridurre i costi gestionali con una centrale unica per tutto il comparto, localizzata in destra Adige al di fuori del comparto stesso, che distribuisce e recupera energia da ogni lotto grazie ad una dorsale di tubazioni interrate, sull’asse nord-sud. Questa rete avrà un punto unico di consegna nell’interrato di ogni lotto edificato. Il sistema permette di concentrare i macchinari, gli impianti e di limitare le emissioni ottimizzando i costi e riducendo l’impatto sull’ambiente. Si è posta una particolare attenzione al tema del risparmio energetico in termini di coibenza e di controllo della dispersione termica. Altro tema chi ave del progetto è costituito dalla presenza dell’acqua nel parco con l’obiettivo di riavvicinare Trento al suo fiume. Si inserisce quindi all’interno del progetto un sistema di canali che attraversa l’area da nord a sud unitamente a due grandi specchi d’acqua in corrispondenza dei volumi che accolgono gli edifici a carattere pubblico (museo ed auditorium).
L’acqua svolge quindi più funzioni, da quella ludica e ricreativa, a quella tecnologica, con vasche a pelo libero che agiscono come bacini di accumulo per riserve idriche da utilizzare per irrigazione, antincendio o laminazione delle acque di raffreddamento prima della loro restituzione in Adige, fino a quella culturale, con percorsi di studio di temi scientifici, legati al Museo della Scienza distribuiti lungo i canali. Il verde pubblico rappresenta il terzo grande tema di questo intervento.
Il sistema connettivo, costituito da filari di alberi che vanno a costituire l’ossatura del progetto sulle direttrici est-ovest, diventa elemento trasversale unificante dei tre grandi protagonisti di questo intervento: la città esistente, il nuovo quartiere ed il parco sul fiume. Oltre a piante ad alto fusto, lungo le strade e i percorsi, il verde è costituito anche da alberature di media altezza, a formare boschetti con masse ombreggianti più dense e alberi monumentali esemplari, tra cui alcuni già esistenti sull’area. Questi ultimi due tipi di alberature sono inserite su un manto erboso che si estende dal fronte degli edifici fino a Via Sanseverino e oltre fino al fiume, e da Palazzo delle Albere fino a Via Monte Baldo. Si tratta di un grande prato attrezzato, da utilizzare in ogni sua parte per attività all’aria aperta, ricreative o di relax, in cui unico elemento di decoro saranno fioriture in semenza mescolate ad un manto erboso tenace, falciato a differenti altezze.
Gli edifici sono rappresentati essenzialmente in due tipologie. In linea, lungo l’asse della ferrovia, contenenti funzioni non residenziali, protetti acusticamente con accurate scelte tecnologiche di facciata sul fronte est costituendo essi stessi una barriere contro il rumore proveniente dalla ferrovia, per il resto del quartiere che si stende verso il parco. Edifici a corte, caratterizzati da diversi “tagli” che permettono di avere dalle strade scorci dei giardini condominiali interni che accolgono funzioni di tipo prevalentemente residenziale. Uno degli elementi caratterizzanti ed unificanti di tutto l’intervento è costituito dal sistema delle coperture.
Prediligendo l’ uso di strutture di legno ed acciaio, pur nella diversità delle funzioni, delle altezze e delle inclinazioni, esse formano un sistema semantico unico che si estenderà su tutto il costruito. Sulle coperture inclinate e piani sono montati i pannelli fotovoltaici. Per garantire uno sviluppo dell’area equi librato e coerente con il resto del tessuto cittadino, il progetto prevede l’insediamento nell’area di funzioni diverse, ovvero: attività commerciali, residenze, terziario e aree ricreative. Differenti desti nazioni d’uso occupano infatti gli edifici a differenti piani, secondo una stratificazione orizzontale caratteristica di ogni città storica. Il nuovo quarti ere si presenterà vivo, abitato e frequentato ad ogni ora del giorno, ricco di occasioni stimolanti dal punto di vista abitativo, lavorativo, sociale, ricreativo e culturale.
Attività commerciali
L’attività commerciale è distribuita per la maggior parte dei piano terra degli edifici fatta eccezione per alcuni volumi residenziali in prossimità del parco che avranno degli alloggi dotati di giardini privati al piano terreno. Si tratta di fronti continui di vetri ne disposte lungo l’asse che collega i due “poli”: il museo a nord ed il centro meeting e congressi a sud, lungo le strade interne pedonali e lungo l’asse curvo attraversato dal canale che mette in comunicazioni i due specchi d’acqua.
Le residenze sono collocate nei blocchi C, D, F (nella porzione ad ovest), G e I. Come già detto i piani terra di questi edifici sono dedicati alla funzione commerciale tranne nella porzione ad ovest del blocco D, dove anche il piano terra accoglie funzione residenziale essendo questi edifici affacciati direttamente sul parco. Per queste tipologie di appartamenti è previsto, come elemento di transizione con il verde pubblico, una fascia di giardini privati. In generale, gli edifici residenziali hanno un doppio affaccio, sulla strada pubblica (o talvolta sul parco) e su degli spazi di verde privato condominiale all’interno delle corti che possono essere attraversate creando percorsi alternativi per raggiungere, tra le case e gli spazi verdi condominiali, il parco.
Gli appartamenti posti al terzo piano sono spesso duplex dotati di un livello mezzani no sotto la falda inclinata del tetto, che permette inoltre l’accessibilità a delle ampie terrazze. Il terziario è essenzialmente distribuito negli edifici che corrono lungo l’asse della linea ferroviaria. Questa scelta permette di meglio gestire la progettazione tecnologica della facciata est, quella cioè maggiormente esposta ai problemi di isolamento acustico, permettendo soluzioni che sarebbero poco adatte ad una funzione residenziale.